A grande richiesta: IL RITORNO DEL RE, the forum edition

[Luca]

Un’incredibile notizia scuote alle fondamenta il mondo del fantacalcio. In molti, forse se lo aspettavano, ma nessuno pensava che ciò avvenisse in questo modo: re Godomaro II è tornato in Iswaziland, ma per farlo ha dovuto accettare la monarchia costituzionale.

Vediamo da vicino gli eventi di questa convulsa giornata e dei mesi che l’hanno preceduta. Come tutti ricorderete, nell’ottobre 2005 il popolo swazi si ribellava, deluso dai risultati della squadra nazionale, l’allora Anal Seepage, e preoccupato dalle smanie megalomani e dei lussi da satrapo che la famiglia reale si concedeva sempre più spesso. Una rivoluzione aveva portato alla condanna dei reali come nemici del popolo e alla proclamazione della Repubblica Swazilandese, presieduta dall’homo novus Bempenter Gemissverzer.

Re Godomaro II fu costretto a fuggire con la consorte (di cui nel frattempo si è perso il nome e a nessuno interessa, quindi nessuno glielo chiede e rimane dunque misterioso) e con il principe ereditario Godigìselo, nonostante quest’ultimo avesse tentato di negoziare la consegna dei genitori a al plotone di esecuzione del famigerato generale Armand Hartschwantz, l’uomo nero di Gemissverzer.

Dove ha passato re Godomaro II gli ultimi mesi?

FINE DELLA PRIMA PARTE

INIZIO DELLA SECONDA PARTE

LO SCHIAFFO DEL DUCA

In effetti, il sovrano, non appena uscito dai confini swazi, iniziò a pensare a un ritorno sul trono, e per farlo contattò il primo grande nobile che gli venisse in mente: il Duca di Slescia. Mostrando dietro compenso le sue parti basse ai migliori offerenti, il re in esilio riuscì a raggranellare il gruzzolo necessario per comprare carta, penna e un francobollo per chiedere al Duca di farlo venire a prendere, ma il nobile slesciano non rispose. Fu dunque necessario addirittura affittare le suddette parti basse a un nucleo di facinorosi per poter ottenere un passaggio per le fredde terre di Slescia. Una volta depositati lì dal pallone aerostatico in cui avevano viaggiato, il Duca li accolse con fredda (ovviamente) cortesia e li fece aspettare alcune decine di ore nel gelido cortile del suo Palazzo di Ghiaccio. Quando lo ritenne opportuno li fece entrare nella stalla, dove un suo siniscalco ascoltò le ragioni del re, che intendeva avvalersi dell’aiuto dell’esercito del Duca per essere ripristinato sul trono. Mai errore fu tanto grossolano. Come voi tutti sapete, Il Duca di Slescia è un sovrano illuminato, fiero e coraggioso paladino dei diritti dei giusti, fautore della nobiltà d’animo e non di quella di sangue. Saputo delle velleitarie richieste del re, il Duca propose un generoso accordo. Per non farsi sfuggire di avere in casa tre criminali condannati in contumacia, egli avrebbe acconsentito ad offrire loro anche vitto e alloggio. Godigìselo avrebbe dovuto però lavorare per il Duca come creatore di palindromi, la regina come lavatrice e levatrice di porci (doveva infatti lavarli – per la Slescia è un punto d’onore la pulizia dei loro suini – e fare da balia ai piccoli, cullandoli e allattandoli), mentre Godomaro II avrebbe dovuto espletare il compito di fermaporta. Si sa in Slescia le correnti di vento sono fortissime e c’è sempre bisogno di qualcosa o qualcuno che fermi le porte. Domanda legittima: ma se si gela, cosa tieni aperte le porte? Miei cari e ignoranti lettori, ma non sapete forse che in Islescia l’educazione di stampo spartano a cui sono destinati i rampolli delle migliori famiglie prevede che nelle case si tengano sempre aperte porte e finestre al fine di temprare nel corpo e nello spirito i teneri virgulti per renderli indomiti e inflessibili come il loro Duca?

L’UMILIANTE RISALITA AL TRONO

Disperato per la nuova situazione, a re Godomaro II non restò che mandare un messaggio di scuse a Bempenter Gemissverzer che, contro ogni aspettativa, accettò di recarsi in Islescia. Non appena arrivato con il su jet privato, il presidente fu accolto con cordialità dal Duca in persona, che lo invitò a cena. Per l’occasione alla famiglia reale fu concesso di partecipare alla cena restando sotto il tavolo per mangiare gli avanzi che i servitori avessero deciso di tirargli.
Al termine della cena, Bempenter dettò le sue condizioni, e ai reali non restò che accettare in toto. Ed eccoci alla giornata di oggi, in cui re, regina e principe sono rientrati a Mbabane in una processione trionfale che festeggiava l’acquisto di Domenico Cristiano, rinchiusi in una gabbia e sbeffeggiati dalla folla urlante. Davanti al popolo intero, Bempenter Gemissverzer ha fatto firmare al re la nuova costituzione: re Godomaro II ritorna dunque sul trono, ma come mero simbolo. Al massimo potrà infatti solo delirare sulla necessità di cantare l’inno nazionale swazi (un’ingobile marcetta) ignorando le porcate del presidente. Il potere resterà così in mano a Gemissverzer, che manterrà pure il totale controllo della squadra ora conosciuta come AKA. La corte avrà sede a Manzini, la seconda città del Paese (da non confondere con Mantzini, allenatore dell’Inter e/o terzino offensivo dell’Aroma).

Nell’occasione c’era anche mister Tetsuyama, che ha diramato la formazione per oggi: inedito 4-4-2, per una partita su cui non si hanno speranze, viste le pessime partite di serie A degli attaccanti, la squalifica al fascistoide DiCara e il persistente stato di morte che coinvolge i punteros dell’Aroma.

Il Mister e il presidente vi mandano un saluto poco prima di partire entrambi alla volta di Mileto, dove resteranno alcuni gioni alla ricerca di nuovi taleti da portare al mercatino.

AKA (4-4-2) del turno del 29/01/06!!!

BUFFON
ODDO
CODA (CAP)
SCURTO
BARZAGLI
FICO
DE ROSSI
PERROTTA
AQUILANI
RIGANO’
FERRANTE

ABBIATI
GALANDA
TOSTO
DABO
CASSETTI
COLOMBO
REGINALDO

L

[Fabiux]

Sa ghè???

[Zimmer Frey]

io basisco

[zizoli]

il Duka ha letto tutto ...... siamo entrambi morti dal ridere....